I Palazzi di Parole riportano alla luce, rendono visibile il vero significato del fare architettura che è creare lo spazio per la vita dell’uomo e al contempo rendono visibile l’originaria architettonicità dell’esperienza umana. Ogni edificio è vita che si è scritta e si sta scrivendo, ogni pagina di libro è un mattone che costruisce un edificio della nostra cultura.
Giacomo Ambrosi, Filosofo
di Alessandra Frosini, Storico dell'arte
Palazzi di parole
Strade, piazze ed edifici sono realtà che accompagnano quotidianamente la vita di tutti noi, sono elementi fondamentali che ci rappresentano, che ci mostrano per quello che siamo.
Nicolò Quirico costruisce in immagini prive di autoreferenzialità, i nuclei costruttivi essenziali dello spazio metropolitano, catturandoli con uno sguardo che carpisce il flusso di vitalità che da essi nasce o che in essi si cela. Sono frammenti di città che si animano nel momento in cui non sono apparentemente più contaminate dalle presenze umane, e che mostrano la vita che li costituisce, intima e arcana, come ce la narra il presente intriso di storia. L’attenzione è focalizzata sulle presenze che nascondono e contengono tutta la nostra esistenza, quella privata ma anche quella pubblica, della vita di relazione. Le città si mostrano così come sintassi di eventi spaziali e programmatici, la cui natura è in un costante stato di flusso spesso non misurabile, incomprensibile e imprevedibile.
In queste immagini lo spazio non viene dato mai per scontato, ma ha bisogno di essere osservato e riconosciuto per parlare all’occhio, svelando la vita nascosta nei luoghi che sono punti di partenza e di arrivo, riflessioni sulla città e sul nostro esistere in essa. È la seduzione del sensibile delle città colte nella loro incantata realtà, quella che Quirico ricostruisce partendo da istantanee fotografiche, che si arricchiscono e si legano ai molteplici aspetti del reale, attraverso il rilievo dato ai riferimenti culturali dei luoghi fotografati e la scelta dei testi utilizzati come base per le stampe. Seguiamo percorsi, ci sorprendiamo del nostro guardare, ci troviamo improvvisamente davanti a scorci architettonici che narrano la città nelle sue sfaccettature, come somma di varianti, che registrano movimenti inaspettati e misteriose convergenze.
La vita e la memoria si mescolano così attraverso flussi di parole che affiorano dietro le immagini: sono voci e suoni, storie e pensieri che, attraverso i collages delle pagine di libri d’epoca, emergono attraverso la stampa fotografica. E i libri e la loro materia tipografica sono parte fondamentale del lavoro di Quirico e creano una fitta rete di corrispondenze attraverso i caratteri, l’impaginazione e l’aspetto grafico, facendo eco alle geometrie degli edifici, sostanziandone quasi la struttura. Libri “smontati” per essere rimontati, edificati attraverso le parole come palazzi, che mostrano caratteri iconici su carte che si piegano e sovrappongono in modo ogni volta unico, così da creare opere diverse l’una dall’altra. E così anche il rapporto fra dentro e fuori, fra lontananza e vicinanza e la sintesi fra immagine, vita e memoria si divaricano ed è come se l’inquadratura si aprisse su un altrove che trascina lo sguardo dentro le cose e l’interno delle cose verso lo sguardo, dilatandolo in ogni direzione. La percezione fende e allarga sul reale ciò che le abitudini sensoriali e intellettive ritengono l’unica realtà, in fotografie che riconfigurano gli equilibri fra concetti e immagini, con lucidità e precisione.
Le opere di Quirico sono contrazioni dell’immagine reale con quella sognata e con quella costruita, immagini cifrate con molte possibilità di lettura da intuire e scoprire, partendo dall’orizzonte di una città. È un invito alla scoperta della bellezza nei suoi risvolti più imprevedibili, attraverso punti di vista inediti, preziosi perché vitali, e il cui fascino sta nella capacità di comunicare un senso di giocosa ricchezza mentale.
PALACES OF WORDS
Catalogo ITA/ENG, 52 pagine, testi critici di Roberto Mutti, Simona Bartolena, Alessandra Frosini.
2016
Prototipo d'Eroe - dettaglio
Stampa fotografica su collage di pagine di libri d'epoca
480x150 cm
Collezione privata